In questo articolo ci occuperemo di un argomento ingiustificatamente sottovalutato dai traders che si affacciano da poco a questa attività. Le obbligazioni sono una delle migliori opportunità di investimento, a patto di comprenderne il funzionamento. Vi spiegheremo nel dettaglio cosa sono e quali strategie vincenti da adottare per guadagnare.
Che cosa sono le obbligazioni
Le obbligazioni, note anche come “bond“, sono una forma di investimento finanziario che consiste in un prestito di denaro ad un istituto per un determinato periodo di tempo. Esistono due tipi principali di obbligazioni: le obbligazioni societarie e i titoli di Stato, a seconda dell’ente a cui si prestano i soldi.
L’obbligazione conterrà i dettagli circa il tasso di interesse che verrà corrisposto noto come cedola ed è noto a priori. Dal momento che l’investimento iniziale viene restituito alla scadenza, il tasso di interesse è l’unico profitto che si ottiene dall’investimento in obbligazioni. Il valore alla scadenza delle obbligazioni è fissato alla pari e tipicamente coincide con 100 o 1.000 dollari. Questo rappresenta il valore nominale ed è l’ammontare che verrà restituito alla scadenza dell’obbligazione.
I tassi di interesse si calcolano in base al merito di credito dell’emittente (il famoso e famigerato “rating” che viene rilasciato dalle agenzie Standard&Poor’s, Moody’s, Fitch) e alla durata del prestito (più lunga è la durata del prestito, più alto sarà l’interesse da corrispondere al contraente).
Le obbligazioni sono molto richieste durante i periodi in cui i tassi di interesse sono bassi, in quanto offrono una destinazione più attraente per il risparmio, meno rischiosa rispetto al mercato azionario.
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Quando e perché convengono le obbligazioni
Le obbligazioni sono un investimento dal rendimento praticamente sicuro; l’unica possibilità per cui non potreste essere rimborsarti è se la società o lo Stato a cui avete prestato il denaro fallisce.
Come abbiamo visto, le obbligazioni hanno un tasso fisso di rendimento che viene stabilito a priori e che sarà pagato sotto forma di cedola periodicamente (di solito semestralmente o annualmente) e una scadenza anch’essa prefissata, alla quale il prestito verrà rimborsato.
Tuttavia, non tutti gli investitori decidono di mantenere l’obbligazione fino alla scadenza, liquidandola quando si presenta un’opportunità di profitto importante. Il valore nominale è la parte variabile di un’obbligazione, che tiene conto di una serie di fattori. Quando esso è sotto la soglia di parità, tipicamente fissata al valore di 100, per gli investitori si presenta la doppia possibilità di guadagnare rivendendo l’obbligazione a un valore nominale più alto (la stessa quota di 100 o addirittura superiore) e di incassare le cedole relativamente al periodo che si mantengono le obbligazioni in portafoglio.
Le obbligazioni europee
Nella situazione attuale di mercato, il rendimento dei bond è al centro dell’attenzione degli operatori finanziari perché nell’Unione Europea è negativo o comunque molto vicino allo zero. Il caso più emblematico è quello della Germania, dove i tassi per i titoli di Stato iniziano a diventare leggermente positivi solo con i Bond a scadenza lunga, ovvero i 30 anni.
Questi Bond sono oggetto di trading anche intraday, attraverso un indice che si chiama Buxl. Nonostante i rendimenti nulli o addirittura negativi, queste obbligazioni sono ancora oggetto di compravendita da parte degli investitori istituzionali, che sono disposti addirittura a investire “a perdere” una parte del denaro investito, andando però a guadagnare col valore nozionale. Tipicamente esso sale perché gli operatori retail continuano a venderlo, con la speranza che prima o poi esso scenda e si riporta a valori di curva “normali”.
Il Bond italiano, invece, è uno di quelli che rende meglio nel comparto europeo. La situazione debitoria italiana è sicuramente peggiore quella tedesca, pertanto i titoli di Stato italiani hanno discreti rendimenti, soprattutto dai 10 anni in su.
L’indice di riferimento dello stato di salute dei conti italiani è infatti il BTP, che misura la solvibilità dello Stato e che viene rapportato all’analogo bond tedesco, chiamato Bund. Il rapporto tra questi due riferimenti è il famoso e temuto Spread, uno strumento potente in grado anche di mettere a repentaglio la stabilità del governo. Uno Stato che deve spendere di più in interessi sul debito, sarà meno capace di fare quelle riforme necessarie a stimolare l’economia e vedrà così aumentare il gap con gli Stati che pagano meno interessi sul debito.
Le obbligazioni americane
Anche la situazione americana è altrettanto interessante. Gli Stati Uniti d’America sono la prima economia del mondo, ma hanno anche una soglia di debito che va seriamente tenuta in considerazione. In particolare, quello che si osserva in questo periodo è che i rendimenti a breve dei titoli di Stato americani rendono come quelli a medio-termine e, in alcune giornate, addirittura più di quelli a medio termine.
Questo aspetto è realmente importante e vi spiego perché: se un ente a cui prestate denaro vi paga di più o uguale per un prestito che vi rimborserà prima tutti voi sareste predisposti a farlo perché questo vuol dire che quell’ente ha bisogno di soldi subito per rifinanziare le sue attività.
L’altra considerazione da fare è che il dollaro americano si mantiene forte, pertanto possedere obbligazioni (che rendono bene nel breve) in dollari sta remunerando davvero bene rispetto al rischio.
Questa situazione, tuttavia, prende il nome di “flattening” della curva, ovvero avviene un appiattimento dei rendimenti che non è sostenibile a lungo per l’economia. Ancora più grave per l’economia se le curve dei rendimenti addirittura si invertono. Una situazione prolungata di flattening o di inversione della curva dei rendimenti può portare, nella maggior parte dei casi, alla recessione economica.
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I Bond emergenti: attenzione alle opportunità e ai rischi
Detto dei bond dei principali Stati mondiali, si conviene che i rendimenti attuali non sono proprio appetibili. Proprio per questo, si cercano occasioni nei Bond emessi da quegli Stati emergenti, che hanno un’economia in via di sviluppo e che quindi necessitano di prestiti consistenti.
Le occasioni in questo campo ci sono ma non fatevi attrarre dai rendimenti troppo alti.
Non ci sono pasti gratis sul mercato
È una citazione di uno dei miei maestri di trading. Significa semplicemente che gli Stati che possono pagare quei rendimenti hanno anche controllo sulla moneta da stampare e, se serve, ricorrono a stamparne di più per salvare i debiti. Quello che ovviamente succede è che la moneta si svaluta drasticamente e questo andrà a limare (e si spera solo limare, se non peggio) quello che sarà stato il vostro guadagno.
Lo dico non per spaventarvi, anzi, se la scelta viene fatta nel modo giusto si può guadagnare sia dal rendimento sia dal cambio favorevole.
Fai trading delle obbligazioni con i CFD
Le obbligazioni, come abbiamo visto, non sono riservate a quei investitori di lunghissimo termine che intendono proteggere il loro capitale ed incassare una cedola periodica, come premio per il prestito fatto.
I principali broker online mettono a disposizione degli indici dei Bond suddivisi per nazione di riferimento e durata delle obbligazioni.
Il vantaggio di fare trading sul CFD è che si può speculare in tempo reale, al rialzo o al ribasso, sull’andamento del valore nozionale del Bond di riferimento.
Gli indici più scambiati sono dunque il decennale Bund tedesco, il decennale italiano BTP e gli americani T-Note (decennale) e T-Bond (trentennale).