Come applicare correttamente la strategia dell’hedging nel trading online

Come applicare correttamente la strategia dell’hedging nel trading online

L’hedging è una strategia di trading sicuramente interessante che prevede la riduzione del rischio durante l’operatività. Tra le sue applicazioni principali c’è il mercato del Forex, tuttavia si può applicare con successo su indici, azioni e materie prime. Continua nella lettura per scoprire quali sono i vantaggi oggettivi nell’utilizzare questa strategia e proteggere il portafoglio dalle perdite.

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Il trading online prevede l’utilizzo di strategie sistematiche che hanno prodotto risultati certificati nel tempo e che vanno ripetute finché generano un profitto statisticamente rilevante in termine di percentuali.

Oggi approfondiamo l’argomento hedging nel trading online: questa tecnica è molto utile, a patto che venga utilizzata nel modo corretto. Nel corso di questo articolo andremo ad analizzare i vari casi in cui l’hedging ha senso e come evitare gli errori più comuni che si commettono quando si fa ricorso a questa strategia.

Che cos’è l’Hedging

L’Hedging è una strategia di trading online che prevede la copertura del rischio. Immaginate di aver aperto un’operazione in acquisto su uno strumento finanziario e che tale posizione sia in perdita. Per congelare la perdita si può aprire una posizione uguale e contraria di uno strumento finanziario che sia correlato inversamente, oppure, nel caso dei futures, si apre una posizione contraria sulla scadenza più lunga di quel derivato.

Tuttavia, si possono congelare anche posizioni in guadagno con questa strategia se, per esempio, si vogliono sfruttare movimenti di volatilità di breve termine che sono in contrasto con la tendenza di lungo termine.

Facciamo un esempio:

Supponiamo di aver investito 200 dollari sull’acquisto di azioni Apple e che la posizione sia in sofferenza: a quel punto decido di investire 200 dollari posizionandomi short, per esempio, su Google che è un titolo tecnologico dello stesso settore di Apple. Così facendo, ho congelato la perdita su Apple.

I due titoli dovrebbero adesso muoversi con una certa correlazione, tuttavia questa non può mai essere del 100%. L’errore più comune che va assolutamente evitato è quello di chiudere la posizione in guadagno, supponiamo quella di Google dopo un piccolo profitto e mantenere la posizione di Apple in perdita. Quello che può verosimilmente succedere è che entrambi i titoli potrebbero continuare a scendere e vi ritroverete con il piccolo profitto ottenuto da Google ma con la sofferenza della posizione di Apple che nel frattempo sarà verosimilmente aumentata.

Come dicevamo, un altro tipo di hedging consiste, invece, nel blindare una posizione in guadagno. Per esempio, se foste long dell’indice Dax e foste in un buon guadagno, potreste comprare come copertura dell’oro, così da bilanciare l’eventuale ritracciamento del Dax con un guadagno sulla posizione in oro.

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Quando e come va utilizzato l’hedging

Questa strategia va utilizzata soprattutto per investitori di medio-lungo periodo, ma in alcuni casi anche intraday.
L’hedging si utilizza quando vi è una divergenza tra la tendenza che sto osservando e la tendenza che potrebbe manifestarsi analizzando una situazione di mercato per ottenere una copertura che mi permetta di stabilizzare il rischio ed eventualmente di sfruttare momenti correttivi per guadagnare anche da movimenti di più breve respiro, rispetto a quella che è invece la tendenza a lungo termine.
La strategia va contestualizzata in base ai time-frame che il singolo investitore utilizza durante la sua attività.

Perché va utilizzato l’hedging?

L’obiezione più comune che si sente quando si parla di hedging è quella che potrebbe essere più semplice chiudere prima la posizione, in profitto o perdita che sia.
Il motivo per cui si usa invece l’hedging è di congelare una posizione in essere, dal momento che non sappiamo cosa potrà succedere dopo e, dunque, avere un profitto potenziale in entrambi i casi. Sicuramente sarà un profitto minore rispetto a una posizione puramente speculativa non hedgiata, ma avremo invece maggiore sicurezza di non perdere soldi, che come dovreste sapere è la prima regola del trading.

L’approccio al trading con strategia di Hedging, a patto di saperlo fare, viene visto come più prudente e permetterà di effettuare più transazioni in guadagno medio con alta percentuale di successo, rispetto a poche operazioni in guadagno alto ma con scarse probabilità di successo.

Quali sono le strategie di hedging più importanti

Le strategie di hedging possono essere tante, ma alcune di esse possono rivelarsi complicate per cui cerchiamo di riassumere qui le più semplici:

  1. L’hedging diretto prevede l’apertura di due posizioni opposte sullo stesso asset contemporaneamente. Quindi, se avete già aperto una posizione long, potete anche aprire una posizione short sullo stesso asset. Il vantaggio di utilizzare questa strategia, anziché chiudere la posizione a un prezzo migliore, è che l’operazione resta sul mercato. Una volta terminato il movimento negativo del prezzo, puoi chiudere l’hedging diretto.
  2. L’hedging a coppie è una strategia di hedging che prevede l’apertura di due posizioni. Una su un asset in apprezzamento e una su un asset in deprezzamento. Il trading a coppie crea hedging o protezione immediata, perché un’operazione riduce automaticamente il rischio dell’altra operazione. Il metodo comporta l’individuazione di due opportunità che sono quasi identiche, ma che attualmente sono scambiate a prezzi irregolari (una è sottovalutata, mentre l’altra è sopravvalutata), e quindi lo sfruttamento dei movimenti verso il fair value degli asset. Questa strategia è più comunemente utilizzata per il trading sulle azioni, ma può anche essere utilizzata per negoziare indici, forex e materie prime, purché vi sia una correlazione tra gli asset in questione
  3. L’hedging con beni rifugio, che sono strumenti finanziari che tendono a conservare il proprio valore, o addirittura ad aumentare di prezzo, durante i periodi di recessione economica. Esistono una serie di asset che rientrano nelle categorie dei beni rifugio per fare hedging, ma il più comune è naturalmente l’oro. L’oro è considerato un bene rifugio, in quanto storicamente è l’asset a cui gli investitori si rivolgono in prima battuta durante i periodi di crisi finanziaria, ma è anche considerato come uno strumento di protezione contro un eventuale calo del dollaro americano.
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I vantaggi della strategia hedging

Andiamo ad analizzare quali sono i principali vantaggi di questa strategia, cominciando dal più importante e già ribadito concetto:

  • Con la strategia di hedging, si riduce drasticamente l’esposizione a mercato, fino addirittura ad annullarla (supponiamo di avere 5 dax long da 1 euro a punto e di aprire un dax short da 5 euro a punto: abbiamo congelato interamente la posizione e possiamo dedicarci a comprendere quale delle due gambe dovrà essere mantenuta e quale andrà chiusa per evitare ulteriori perdite)
  • Il risultato che si ottiene con l’applicazione del punto precedente è che si riduce drasticamente il rischio di perdita, il che è un’ottima cosa soprattutto quando si è alle prime armi e si tende a subire contraccolpi psicologici dalle perdite da trading
  • Le strategie di hedging possono essere applicate con la maggior parte dei broker online

Quali sono invece gli svantaggi?

  • Il principale svantaggio dell’hedging è che ci sono alcuni broker che non danno la possibilità di adottare l’hedging diretto, perché fanno la compensazione di due posizioni uguali e contrarie, ergo chiudono il trade in automatico
  • Se il mercato entra in una fase laterale, entrambe le posizioni saranno perdenti e, durante questa fase, dovrete comunque pagare le spese di finanziamento per le posizioni mantenute overnight
  • Si tende a guadagnare in una misura sensibilmente inferiore rispetto ad altre strategie, soprattutto se poi il mercato va nella direzione primaria, ovvero quella selezionata prima della copertura.
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