La chiusura di oggi delle azioni Eni è stata piuttosto bassa, 14,27€, ma gli analisti concordano nel prevedere un forte rialzo del titolo per la settimana entrante.
Il momento potrebbe quindi essere favorevole per un eventuale investimento in azioni, soprattutto sulle azioni Eni, azienda nazionale leader europeo nel suo settore e azienda che nel tempo ha dato buone soddisfazioni economiche ai propri investitori.
Eni tutto quello che dovete sapere prima di comprare le azioni
Facciamo ora una piccola premessa su quello che Eni rappresenta veramente e su qual è il suo settore nello specifico.
Eni non è altro che l’acronimo per indicare l’ Ente Nazionale Idrocarburi, l’acronimo è per l’appunto in italiano, perché proprio di una società italiana si tratta. Eni è considerata, a ragione, un punto di riferimento a livello non solo nazionale, ma anche europeo per quanto riguarda il settore dell’estrazione e raffinazione del petrolio e del gas.
Il suo modello di business si divide per l’appunto, tra il settore della raffinazione e quello della distribuzione del petrolio. Naturalmente Eni si occupa anche dell’ acquisto, della vendita e della distribuzione del gas naturale. Quest’ultimo settore in questo momento richiama particolarmente l’attenzione di quanti sono tendenzialmente portati a fare degli investimenti sulle aziende che si occupano di energia proveniente da fonti alternative al petrolio.
Eni nacque in seno allo Stato Italiano nel 1953. La sua sede principale si trova a Roma, ma è chiaro che la produzione esula dal territorio nazionale. L’estrazione avviene per la maggior parte in territorio africano ed asiatico.
Parlando di alcuni cenni storici interessanti possiamo menzionare che il primo Presidente Eni fu il famoso imprenditore Enrico Mattei, che rimase in carica fino alla sua morte avvenuta nell’anno 1962.
Parlando di date importanti e di tappe percorse dal gruppo Eni, possiamo dire che nel 1992 finalmente l’Ente nazionale idrocarburi venne quotato in Borsa Valori.
Tra le acquisizioni importanti, invece, si menziona nel 2006 la Snamprogetti società controllata Saipem, società che ha sede operativa in Francia. Eni per tanto da quel momento in avanti si considera piuttosto una multinazionale.
Nel 2007 avviene l’accordo con Gazprom. Probabilmente, se avete seguito le notizie dell’epoca, vi ricorderete che tramite questo importante accordo, Eni ha acquisito una concessione per l’estrazione del petrolio in Siberia. La Siberia è un territorio difficile dal punto di vista climatico, ma particolarmente interessante per quanto riguarda le risorse di gas naturale e petrolio.
La notizia all’epoca aveva fatto particolare scalpore, perché l’accordo prevedeva in cambio, alla compagnia Russa Gazprom, l’ingresso sul mercato italiano.
Forbes, famosa rivista che spesso si occupa di fare delle classifiche in ambito finanziario, nel 2008, ha pubblicato una menzione ad Eni, includendola al trentottesimo posto tra le aziende più influenti del mondo. Naturalmente la cosa ha riempito d’orgoglio il Governo dell’epoca.
Nel 2009, Eni ha consolidato la propria posizione nel mercato europeo continuando ad investire ed ad ampliarsi, in particolar modo comprando azioni, e diventando il maggiore azionista della società belga Distrigas S.A., con interessi particolarmente forti in Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi.
Parlando di notizie un pochino più recenti, nel 2012, Eni ottiene la cessione delle quote azionarie di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti al Ministero del Tesoro. Sempre nello stesso anno, è stata ceduta la Snam.
Eni, ad oggi, è il sesto gruppo petrolifero a livello mondiale
Se parliamo di aziende italiane, Eni è senza alcun dubbio la prima azienda Italia per fatturato annuo.
In ambito nazionale si occupa anche direttamente della distribuzione dell’energia elettrica, e di gas.
Le azioni Eni sono quotate sia al Nyse ma anche sulla Borsa di Milano (indice FTSE Mib).
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Quali sono i principali concorrenti di Eni
Abbiamo indicato tutti i gran pregi del gruppo Eni, ma dobbiamo anche considerare che non si tratta della sola compagnia al mondo che si occupa di questo settore. Quindi, prima di pensare ad un aventuale investimento in azioni, è bene considerare anche da che lato Eni deve stare attenta alla concorrenza.
Per quanto riguarda il petrolio, i principali concorrenti di Eni sono Total e Royal Dutch Sell.
Per quanto riguarda il gas naturale, i suoi competitor in Europa, sono Engie e Direct Energie.
Azioni Eni: ne vale la pena?
Precedentemente in questo articolo abbiamo fatto una brevissima analisi di quali sono le quotazioni Eni, poi ci siamo occupati di fare una breve rassegna sulla storia di Eni, e di qual è la sua posizione a livello nazionale ed internazionale. Adesso vogliamo focalizzarci sulla reale possibilità di poter investire sulle azioni del gruppo petrolifero.
Per fare una buona valutazione della situazione in Borsa Valori per quanto riguarda un titolo, bisogna avere un punto di riferimento. Nel qual caso, il punto di riferimento più adeguato per quanto riguarda Eni è Nyse Euronext, gruppo mondiale di mercati borsistici istituito nel 2007. Nello specifico le azioni Eni vengono calcolate nell’indice più importante sul mercato europeo, l’ EuroStoxx 50.
Vediamo ora, per iniziare, quali sono stati i rendimenti storici per quanto riguarda le quotazioni del titolo Eni.
Eni: dividendi
Come tutti i titoli di borsa, chi più e chi meno, anche le azioni Eni hanno conosciuto momenti differenti per quanto riguarda le quotazioni in Borsa.
Il 2016 2018 ha segnato un flusso di cassa di 7 miliardi di euro.
Il 24 settembre 2018, Eni ha distribuito gli ultimi dividendi tra gli azionisti.
Il Consiglio di Amministrazione ha preso la decisione di distribuire la cifra di 0,42 centesimi di euro per ogni azione in circolazione.
L’ammontare dell’acconto non è avvenuta a caso, ma naturalmente è emerso dopo la valutazione della situazione contabile generale, considerando la chiusura con un utile netto che sfiora i 2 miliardi di euro.
I dati storici interessanti che riguardano le azioni Eni
Prendendo in esame il periodo che va dal 2010 al 2014, si nota che le azioni Eni sono state costantemente al rialzo.
Il 2015, non è stato uno dei migliori anni di Eni, probabilmente dovuto al fatto che il mercato ha subito una contrattura, il titolo non ha distribuito l’ammontare che si era prefissato.
Il 2016, è stato invece un buon anno, il gruppo Eni ha chiuso il bilancio con un utile netto corrispondente a 4,5 miliardi di euro.
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Facciamo quindi il punto della situazione per un eventuale investimento in Eni
Abbiamo parlato in questo articolo dei risvolti storici dalla nascita del gruppo Eni negli anni cinquanta del secolo scorso sino ad oggi, notando come la società abbia saputo innovare ed investire nel modo giusto fino a diventare uno dei colossi più grandi al mondo.
Abbiamo anche analizzato quali sono state le rendicontazioni avvenute negli anni più recenti agli investitori.
Possiamo a questo punto soffermarci sulla maniera più consona per provvedere ad un investimento in azioni Eni.
Investire sulle azioni di questo importante gruppo è senza dubbio una delle possibilità per quanto riguarda i titoli italiani che ogni buon investitore non dovrebbe farsi scappare. Investire sulle azioni Eni è da considerarsi un po’ come l’abc dell’investimento. Il titolo viene tradito ogni giorno in varie forme, che sia per la compravendita delle azioni a lungo termine, che a breve e brevissimo termine, Eni è sempre tra i primi titoli che vengono analizzati dagli analisti e riproposti agli investitori di tutto il mondo.
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Comprare le azioni Eni è facilissimo
A differenza di quanto accadeva in passato, al giorno d’oggi comprare azioni di Borsa è diventato davvero facilissimo.
Fino a qualche tempo fa per acquistare azioni bisognava rivolgersi direttamente ad un intermediario di banca, che era la figura ufficiale prefissata in grado di comprare e rivendere le azioni di una qualsiasi società quotata in Borsa.
Ad oggi la situazione è molto cambiata, e grazie ad internet, accedere all’acquisto delle azioni di Borsa di Eni o di qualsiasi altro titolo è diventata una questione di pochi minuti, da svolgersi con facilità direttamente da casa propria con il proprio pc.
Per poter comprare azioni di Eni è sufficiente iscriversi ad una piattaforma di trading online. L’iscrizione è estremamente facile, basta compilare i moduli online che ci vengono proposti e una volta ultimata la registrazione, procedere ad un versamento sul conto d’investimento online.
A questo punto è sufficiente comprare le azioni per diventare a tutti gli effetti un investitore Eni.
Se possiamo permetterci un consiglio che esula dalle posizioni di Eni, vorremmo soffermarci un istante, in chiusura sulla sicurezza delle posizioni aperte online.
per evitare di essere truffati facendo degli investimenti online è assolutamente necessario iscriversi ad una piattaforma (scegliete voi quale è la più congeniale alle vostre necessità) che sia assolutamente certificata e garantita da enti ufficiali.
La sicurezza è un requisito importante che non deve essere sottovalutato, sia per quanto riguarda il momento di depositare i vostri risparmi su un conto d’investimento, sia per quanto riguarda il momento di incassare gli introiti provenienti dalle posizioni d’investimento.
Il mondo delle truffe online è particolarmente amplio e ogni giorno ci sono dei male intenzionati che si inventano mille modi per approfittare delle persone che operano in buona fede. Essere prudenti fa si che il trading online in generale e gli investimenti in azioni siano semplicemente un mezzo per guadagnare dei soldi (certo, considerando anche il rischio del caso), ma che si presta perfettamente a una situazione corretta e sana finanziariamente.